giovedì 25 settembre 2008

Alitalia: tutto lo schifo e il peggio di questo paese

Che questo è un paese particolare ce ne siamo accorti già da tempo, ma che si arrivasse a tale insulsaggine veramente ci fa schifo. I capitani coraggiosi della CAI, noti per essere dei finanzieri con capitali all'estero, come ha ben detto Marco Travaglio ad AnnoZero, senza uno straccio di piano industriale vero, con l'intervento di un Governo che ha violato tutte le norme del mercato e grazie al mitico Veltroni, uno dei personaggi che ci tocca sopportare con tanti digestivi in questo povero paese, interessato all'affare per via della partecipazione di Colaninno, che dai tempi di Telecom è vicino al gruppo dirigente del PD (il figlio Matteo è ministro ombra del PD di Veltroni) hanno ripresentato la proposta, cambiata di qualche inezia, di acquistare la parte buona della compagnia, lasciando a noi contribuenti debiti ed esuberi, socializzando le perdite, privatizzando i profitti. E la CGIL di fronte al massacro, ai ricatti di Walter (che compra case in America), alle pressioni del Governo che rischiano di massacrare il contratto nazionale di lavoro cosa fa? Ma ovvio, accetta!!! Il tempo permetterà di valutare le conseguenze di questo fatto, cioè se basterà una minaccia di crisi per poter ottenere salari ridotti ed esuberi a volontà. Ad essere pessimisti, la svolta di questi giorni potrebbe essere come la fine della occupazione della FIAT nel 1980, cioè un punto di non ritorno e una sconfitta epocale che si trascina fino ad oggi, di cui il precariato e i bassi salari non sono che la conseguenza finale; ma l'attacco della classe borghese, in un periodo di crisi economica, alla classe lavoratrice (ormai a destra, rimbecillita dalla TV del nano massone, piegata e tradita dagli ex - comunisti come i piddini) potrebbe essere ancora più virulento. Sinceramente, speriamo di sbagliare!!

venerdì 19 settembre 2008

Alitalia: unica via, nazionalizzarla!!!!

Dopo il fallimento della cordata degli imprenditori "coraggiosamente assistiti", non resta che nazionalizzare la compagnia; invece di dividerla in good o bad company, accollandone i debiti allo stato, cioè a tutti noi, non conviene che sia lo Stato a gestirla? Solo così non si fa un regalo ai capitalisti privati e straccioni italiani e non la si svende ad una compagnia estera. Sarebbe il tempo di rilanciare, visti i guai dell'economia, una nuova IRI che rinazionalizzi interi settori industriali e finanziari, rilanci un vero piano di sviluppo industriale del paese; sbarazziamoci dei liberisti criminali che ci hanno governato fino ad ora, cioè i due grandi ed uguali partiti, il PDL e il PD, che ci stanno portando alla fame (nella vicenda Alitalia comunque, la colpa è tutta del centro-destra, della sua demagogia televisiva e dei suoi legami con il mondo degli "affaristi" italiani).

venerdì 12 settembre 2008

Il PD e la legge elettorale fascista

Cosa non farebbe il PD per togliersi di mezzo i comunisti? Quale compromesso non raggiungerebbe con i massoni piduisti del Governo pur di mettere uno sbarramento che lo assicuri da una scontata ennesima batosta elettorale? Pur di eliminare tutta la sinistra, come fece Mussolini, non esiteranno a svendere Costituzione e faccia pur di avere la tanto agognata legge elettorale. Sono come i fascisti, che iniziarono ad eliminare le opposizioni servendosi della legge elettorale; sono la cancrena del paese, stanno regalando la vittoria eterna a Berlusconi, sono una accozzaglia di gente che proviene chi dall'Opus Dei e dalla destra cattolica, chi dai socialisti, chi ex - comunista stra-pentito. Sono sempre pronti ad usare parole quale dialogo e ragionevolezza, (con il Partitò delle Libertà in pericolo) sono semplicemente ipocriti; sono dalla parte dei padroni e contro gli operai, sono i veri nemici del popolo, pronti ad allearsi con Totò Cuffaro pur di provare, secondo la loro nota capacità strategica, a rimontare e magari vincere fra cinque generazioni le elezioni. Sono parte in causa dello sfascio di questo paese, invece che di politica, si legge di più su loro nella cronaca giudiziaria, quando si parla di tangenti della sanità in varie parti di Italia; sono gli eredi del peggio della tradizione del partito socialista si Craxi, con la differenza che sono i migliori servi possibili degli americani. Speriamo che gli italiani si sveglino e seppelliscano questo schifoso partito sotto le macerie che esso stesso ha prodotto!!!

mercoledì 10 settembre 2008

Appello manifestazione 11 ottobre

UN’ALTRA ITALIA, UN’ALTRA POLITICA

Roma 10 settembre 2008

Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute in primo luogo da Confindustria, disegnano il quadro di un'Italia ripiegata su se stessa e che guarda con paura al futuro, un Paese dove pochi comandano, in cui il lavoro viene continuamente umiliato e mortificato, nel quale l'emergenza è evocata costantemente per giustificare la restaurazione di una società classista razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti, i suoi principali nemici. Che nega, specie nei migranti, il riconoscimento di diritti di cittadinanza con leggi come la Bossi Fini che non solo generano clandestinità e lavoro nero, ma calpestano fondamentali valori di umanità.
Questa è la risposta delle destre alla crisi profonda, di cui quella finanziaria è solo un aspetto, che attraversa il processo di globalizzazione e le teorie liberiste che l´hanno sostenuto. Una risposta che, naturalmente, ignora il fatto che solo un deciso mutamento del modello economico oggi operante può risolvere problemi drammatici, dei quali il più grave è la crisi ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un´altra idea di società e un coerente programma in difesa della democrazia e delle condizioni di vita delle
persone. E´ una risposta che non può tardare ed è l´unico modo per superare le conseguenze della sconfitta elettorale e politica.
Ci proponiamo perciò di contribuire alla costruzione di un´opposizione che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi :
riprendere un'azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nello scacchiere del Caucaso. La scommessa è ridare prospettiva a un ruolo dell´Europa quale principale protagonista di una politica che metta la parola fine all'unilateralismo dell'amministrazione Bush, al suo programma di scudo spaziale e di estensione delle basi militari nel mondo, all'occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la presenza di truppe italiane non ha ormai alcuna giustificazione), ma anche alla sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin;
imporre su larga scala un'azione di difesa di retribuzioni e pensioni falcidiate dal caro vita, il quale causa un malessere che la destra tenta di trasformare in
egoismo sociale, guerra tra poveri, in un protezionismo economico del tutto insensibile al permanere di gravi squilibri tra il Nord e il Sud del mondo. Di fronte alla piaga degli "omicidi bianchi" è necessario intensificare i controlli e imporre l´applicazione delle sanzioni alle imprese. Si tratta inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro precariato e lavoro nero, anche attraverso la determinazione di un nuovo quadro legislativo;
sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati;
ottenendo il riconoscimento di forme di lavoro informale e di economia solidale;
respingere l'attacco alla scuola pubblica, all'Università e alla ricerca, al servizio sanitario nazionale, ai diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva. E´ una vera e propria demolizione attuata attraverso un'azione di tagli indiscriminati e di licenziamenti, l'introduzione di processi di privatizzazione, e un'offensiva ideologica improntata a un ritorno al passato di chiaro stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L'obiettivo della destra al governo è colpire al cuore le istituzioni del welfare che garantiscono l´esercizio dei diritti di cittadinanza. L'affondo è costituito da un'ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua solidarietà;
rispondere con forza all'attacco contro le politiche volte a contrastare la violenza degli uomini contro le donne, riconoscendo il valore politico della lotta a tutte le forme di dominio patriarcale, dell'autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico e nelle scelte personali;
sostenere il valore della laicità dello stato e riconoscere diritto di cittadinanza alle richieste dei movimenti per la libera scelta sessuale e per quelle relative al proprio destino biologico;
sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) che intendono
intervenire democraticamente su temi di grande valore per le comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla salute e sui beni comuni., prima fra tutti l´acqua. Quella che si sta affermando con la destra al governo è un´idea di comunità corporativa, egoista, rozza e cattiva, un´idea di società che rischia di trasformare le nostre città e le loro periferie nei luoghi dell´esclusione. Bisogna far crescere una capacità di cambiamento radicale delle politiche riguardanti la gestione dei rifiuti e il sistema energetico. Con al
centro la massima efficienza nell´uso delle risorse e l´uso delle fonti rinnovabili. Superando la logica dei megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse in via di esaurimento. E´ fondamentale sostenere una forte ripresa del movimento antinuclearista che respinga la velleitaria politica del governo in campo energetico.
Contrastare tutte le tentazioni autoritarie volte a negare o limitare fondamentali libertà democratiche e civili, a partire dalle scelte del governo dai temi della giustizia, della comunicazione e della libertà di stampa. O in tema di legge elettorale mettendo in questione diritti costituzionali di associazione e di rappresentanza. Si tratta anche di affermare una cultura della legalità contro le tendenze a garantire l´immunità dei forti con leggi ad personam e a criminalizzare i deboli.
Per queste ragioni e con questi obiettivi vogliamo costruire insieme un percorso che dia voce ad un'opposizione efficace, che superi la delusione provocata in tanti dal fallimento del Governo Prodi e dalla contemporanea sconfitta della sinistra, e raccolga risorse e proposte per questo paese in affanno.
L'attuale minoranza parlamentare non è certo in grado di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com'è da pulsioni consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi dimostrano, dal caso Alitalia all'attacco a cui è sottoposta la scuola, dalla militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali). Bisogna invece sapere cogliere il carattere
sistematico dell'offensiva condotta dalle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e sociale, per potere generare un'opposizione politica e sociale che abbia l´ambizione di sconfiggere il Governo Berlusconi. Quindi, proponiamo una mobilitazione a sinistra, per "fare insieme", al fine di suscitare un fronte largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in modo efficace le politiche di questo governo.
Al tal fine proponiamo la convocazione per il 11 ottobre di un'iniziativa di massa, pubblica e unitaria, rivolgendoci a tutte le forze politiche, sociali e culturali della sinistra e chiedendo a ognuna di esse di concorrere a un´iniziativa che non sia di una parte sola. Il nostro intento è contribuire all´avvio di una nuova stagione politica segnata da mobilitazioni, anche territorialmente articolate, sulle singole questioni e sui temi specifici sollevati.

lunedì 8 settembre 2008

Il Ministro La Russa omaggia i fascisti dell'esercito di Salò

Vergogna, schifo, sdegno, questo è quello che si prova ad ascoltare le parole del Ministro della Difesa La Russa che ha commemorato in questa giornata i caduti della repubblica fascista, asservita ai tedeschi e ai nazisti, mettendo sullo stesso piano il cordoglio per i morti della Resistenza e quelli di Salò, presentati come dei patrioti. L'ex missino, che ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza, si sente legittimato a parlare di storia per la vittoria elettorale di aprile e insieme al sindaco ex missino Alemanno (che ha condannato solo le leggi razziali, lasciando intendere che quel regime ha commesso solo quell'errore - Vergogna!!!) rilascia dichiarazioni che dovrebbero portare ad un moto di ribellione civile. Invece la reazione del PD e dell'opposizione parlamentare è sottotono, inadeguata ad essere educati: si sa questi sono tempi di dialogo istituzionale, che non può essere turbato. C'è il programma della loggia P2 da portare a termine, bisogna massacare la giustizia, rendere impuniti i potenti, mica scherzi. Chissà, caro ministro La Russa, Matteotti e Gramsci saranno morti di freddo, in fondo nelle colonie e nell'impero abbiamo solo costruito ospedali e scuole, le alleanze con i nazisti e la seconda guerra mondiale sono solo un incidente di percorso. VERGOGNA!!!!!!