giovedì 13 novembre 2008

ATTACCO VILE E SQUADRISTA ALLA CGIL

Come nel ventennio, come a bui tempi nei quali questo paese finì sotto la dura e criminale dittatura fascista, con assalti a persone, Camere del Lavoro, sindacalisti, socialisti e comunisti, in questi giorni si assiste a una pericolosa escalation delle violenza squadrista, con il silenzio complice come allora delle autorità, che li lasciano fare tranquillamente, autori di una nuova strategia della tensione. Questa volta è toccato alla CGIL scuola a Roma e alla Camera del Lavoro di Brescia subire l'irruzione di Azione Studentesca, organizzazione della vecchia Alleanza Nazionale, quindi ora nel PdL, che non dimentica dei metodi degli avi fascisti del Ventennio, della strategia della tensione degli anni Settanta, provoca alla vigilia della manifestazione nazionale che gli universitari terranno domani a Roma. Ci auguriamo che non si siano messi in testa di ripercorrere strade che hanno portato al disastro il popolo italiano, ma tutto lascia pensare il contrario. C'è da registrare il silenzio imbarazzante del Partito Democratico, reo di avere addormentato le coscienze democratiche, di aver sdoganato i fascisti: venti anni fa si sarebbe scesi in piazza, volantinato, presidiato sezioni e camere del lavoro, ma ora nulla. Purtroppo il male che questi hanno fatto alla classe operaia si deve ancora misurare nella sua vastità (per questo vorranno censurare i bloggers, per non sentirsi ricordare scomode verità?).
Ci auguriamo, come ha ben detto Epifani, che nessuno caschi in questa provocazione, che è proprio quello che stanno cercando i fascisti per poter permettere la repressione (Cossiga insegna!!).

mercoledì 12 novembre 2008

Legge Ammazzablog, opponiamoci all'ennesimo tentativo!!!

Internet è un mezzo potente, potentissimo, inedito, che sta cambiando in maniera definitiva il modo di comunicare: è un mezzo talmente potente che è ormai in grado di presentarsi come alternativa reale alla vecchia TV generalista, bugiarda, il più delle volte superficiale, meschina, noiosa. Sulla rete stanno nascendo fenomeni politici, il suo ruolo è stato determinante addirittura per l'elezione di un Presidente americano: un luogo dove chiunque può dire la sua. Una enorme intelligenza collettiva, milioni e milioni di bloggers, al cospetto di sette (e sono solo sette) canali della vecchia TV analogica, controllati da una sola persona. I blog sono milioni, scritti da milioni di intelligenze che mettono in rete tutte le idee e passioni possibili, dalle più discutibili alle più interessanti e nobili. Di questo mezzo, che ha scatenato grazie alla sua controinformazione una "onda" di proteste studentesche, nel quale si possono trovare tutte le informazioni che smascherano ogni forma di potere, che si trova a essere messo in discussione continua, perpetua, da persone che non hanno perso il gusto nè di lottare nè di confrontarsi con la realtà, il Governo e la finta opposizione in Parlamento, tranne alcune lodevoli eccezioni, hanno capito da tempo la portata. Fateci caso: ogni volta che qualche fatto di cronaca nera intercetta la rete, come nel caso delle stragi in America o in Finlandia, per non parlare di cose peggiori, un servizio dei tg tenta di screditare Internet, cercando di convincere la massa (che in Italia ancora in parte non può nè sa accedere alla rete) delle necessità di un controllo, di una censura. E squallidamente, ci riprovano: dopo la sconfitta dle primo tentativo con il Governo Prodi da parte dell'allora sottosegretario Levi, ora tenta il centrodestra, con la presentazione da parte dello stesso Levi, ossessionato dalla libera discussione (è un democratico, pensate che bel Partito quello di Veltroni che vuole la prerogativa di poter scrivere blog addomesticati e servili). Nella VII Commissione alla Camera si sta discutendo della necessità dell'iscrizione al ROC, Registro degli Operatori della Comunicazione, per potere avere un blog proprio: si vuole scoraggiare tutti, si cerca di censurare con una insopportabile e asfissiante burocrazia la libertà che la rete consente. Ma sono partite già le risposte, da facebook a due petizioni l'onda monta pure qui, le firme stanno aumentando. Facciamoci sentire, impediamo l'ennesima porcheria salva - politici ( e ammazza - libertà) di un potere sempre più in difficoltà e perciò arrogante e prepotente. Per aderire alle petizioni cliccate qui e qui.

lunedì 10 novembre 2008

Cosa stanno preparando i servizi segreti nel mese di Gennaio? Cosa dovrà affrontare Obama?

Da più voci dell'establishment politico ed economico americano, si rincorrono le voci di un qualche evento di portata gigantesca che potrebbe sconvolgere i piani dell'Amministrazione USA, una sorta di crisi annunciata in anticipo: non si sa se sarà un attentato terroristico oppure un evento in qualche paese straniero, ma l'autorevolezza di chi va dicendo ciò non può essere messa in dubbio: dal vicepresidente di Obama Biden, a Zbigniew Brzezinski, uno dei fondatori della Commissione Trilaterale, all'ex segretario di Stato americano, la bombardiera Madeleine Albright, all'altro ex-Segretario di Stato, colui che portò alle Nazioni Unite le "provette" della presenza di armi di distruzione di massa in Iraq, Colin Powell. Manca soltanto l'annuncio del quando e del dove, ma la cosa non ci deve far stare tranquilli. Viene da chiedersi cosa abbiano in mente, cosa stanno preparando, quale guerra vorranno scatenare. Speriamo solo che siano dei semplici avvertimenti di stampo "mafioso" al prossimo Presidente, che si limitino solo a questo...intanto, appunto, Al Qaeda (organizzazione terroristica, molto probabilmente una commistione di diversi servizi segreti), fa sentire la proprio voce. Strana coincidenza!!!

venerdì 7 novembre 2008

Obama Presidente, alcune considerazioni

L'elezione di Barack Obama a Presidente degli USA ci spinge al alcune riflessioni, vista l'enfasi posta sul cambiamento da molti di coloro che hanno affrontato questo tema.
E' sicuramente una grande novità l'elezione di un Presidente afroamericano in un paese che vede soprattutto negli stati del Sud un profondo razzismo, che ha visto la comunità nera protagonista di una storia travagliata di schievitù e umiliazioni, di difficile inserimento: soltanto nel 1954 nella sentenza della Corte Suprema del caso Brown contro il Ministero dell'Istruzione veniva pronunciata l'incompatibilità della Costituzione con la segregazione razziale. Successivamente al caso di Rosa Parks nel 1955 in Alabama, all'impegno del reverendo Martin Luther King si avrà nel 1964 il Civil Rights Act che tra le tante cose proibì la discriminazione e la segregazione negli uffici pubblici, nelle scuole, nei sindacati, nei luoghi di produzione e scambio interstatali o federali. Ma la lunga marcia dei neri verso la Presidenza sarà funestata dagli omicidi di Martin Luther King e di Malcolm X, dai roghi del Ku Kux Klan, ancora attivo oggi, e dalle innumerevoli condanne a morte subite per la mancanza di possibilità di difendersi in giudizio in maniera efficace.
Non ci sfugge questo fatto di portata storica: ma in quale ontesto Barack Hussein Obama diventa Presidente degli USA? Nel contesto di una crisi dell'economia reale e finanziaria che molto probabilmente è peggiore di quella del 1929, in una fase di recessione, con il paese impegnato in due guerre in cui la possibilità di vittoria è praticamente inesistente (la nuova guerra dell'oppio in Afghanistan, dove Obama vorrebbe aumentare la presenza militare USA, una delle parti indecenti del suo programma di politica estera; la guerra in Iraq, paese attraversato da una resistenza all'occupazione che sta rendendo vani gli sforzi di controllo del territorio). Ovviamente la parte peggiore del suo programma è quella che riguarda la questione palestinese, dove afferma lo status di Gerusalemme capitale indivisa dello stato di Israele (chi conosce le questioni mediorientali, sa che una proposta del genere è un vero atto di guerra alla popolazione palestinese e i suoi diritti e la fine del diritto internazionale - per la violazione delle risoluzioni dell'ONU, tra cui la n. 242 dopo la Guerra dei Sei Giorni e la 338 dopo la Guerra del Kippur): queste promesse sono state fatte alla lobby ufficiale pro - sionista americana, l'AIPAC (American Israel Public Affairs Committee), che definisce Obama nel proprio sito "un grande amico di Israele".
Nessun impegno inoltre del Presidente è stato espresso sul pluridecennale e vergognoso embargo nei confronti dell'eroica isola di Cuba, baluardo di resistenza verso le prepotenze del gigante imperialista, il che fa pensare ad una mortificante continuità. Per non parlare della questione venezuelana e della situazione della IV flotta americana, riattivata in funzione di controllo e repressione delle spinte bolivariste e indipendentiste che stanno modificando il panoramapolitico latinoamericano: cosa deciderà su questo?
Non credo che sarà in grado inoltre di smascherare e sollevare il popolo americano dal peso del debito truffa nei confronti della Federal Reserve, come tentò di fare lo sfortunato predecessore Kennedy (è forse questa la causa del suo omicidio?) , con l'ordine 11110, che consentiva al Ministero del Tesoro di emettere moneta a scapito della FED, moneta che non generava debito per la nazione. Per capire come si muoverà e quale sarà il peso degli interessi industriali/bancari bisognerà attendere la nomina dei Segretari di Stato: sicuramente questi interessi e il capitale finanziario avranno un ruolo, non credo in una grande operazione di redistribuzione di ricchezza e di ricostruzione industriale attraverso una accurata programmazione, insomma sarà difficile che possa attuare una politica audace alla Roosevelt. Gli sarà arduo, a causa degli interessi delle assicurazioni, costruire un servizio sanitario pubblico, che una nazione come gli USA manca quasi del tutto (se sei povero, puoi tranquillamente morire che non hai praticamente alcun diritto di cura senza polizza) nonostante lo abbia promesso.
Per quanto la novità è importante, la diffidenza è d'obbligo: i Presidenti americani sono sempre stati al servizio di interessi forti, di gruppi di potere e società più o meno occulte (dalla Massoneria agli Skulls and Bones) , sempre dalla parte dei padroni, mai da quella del popolo. Sarà interessante vedere quanti membri del Council of Foreign Relation o della Trilaterale saranno in amministrazione, quanto sarà duratura l'influenza dei necon sui democratici.
Da tenere a menete le parole del suo vice Biden, che ha affermato che ci sarà qualcosa di grave, una crisi internazionale che lo metterà alla prova subito, una sorta di avvertimento strano che ha dell'inquietante. Viene da chiedersi: cosa stanno preparando? Un nuovo 11 settembre o peggio? Strana cosa, intanto la falsa sigla Al Queeda, classica operazione false flag dei servizi, è tornata a farsi sentire...

martedì 4 novembre 2008

Obama/McCain: in onda la farsa del potere americano

Due ottimi articoli apparsi sul sito comedonchisciotte, che trattano della farsa elettorale americana e delle pericolose illusioni che i media diffondono sul sistema americano e sui "pupazzi" Obama e McCain evidenziano due fatti importanti:
1) la totale inattendibilità del sistema elettorale USA, discriminatorio, favorevole ai due partiti e permeabile agli imbrogli dell'oligarchia bancaria e capitalista, guerrafondaia e ladra (per l'articolo cliccare qui);
2) tutti i buoni motivi per non votare il sionista, guerrafondaio, amico dei banchieri e dei capitalisti, il ripulito Obama, faccia gentile di un sistema spietato a antioperaio (cliccare qui per leggere l'articolo).
Ovviamente tra maratone relevisive e disgustosi talk show avremmo una indigestione vomitevole del teatro che si sta mettendo in piedi per far sembrare gli USA un paese democratico. Se avrete la pazienza di leggere gli articoli, vi potrete facilemente rendere conto di come funziona la messainscena elettorale. Ovviamente, è tutto ciò che i nostri giornali e media ci nascondono, impegnati da sempre a osannare l'imperatore americano da bravi servi...

domenica 2 novembre 2008

Piazza Navona: vile attacco fascista al movimento !!!

Come ci si poteva aspettare dopo le dichiarazioni di Cossiga, che ricordava i suoi metodi di infiltrazione negli anni Settanta, i fascisti odierni, squallidi servi del potere, hanno provocato a piazza Navona picchiando studenti inermi e minorenni, nel tentativo di far degenerare l'Onda nel senso auspicato da molti destri. Il tentativo è stato smascherato dai filmati e dalle foto, che vedono protagonisti questi avanzi di galera che dialogano con la polizia presente in piazza, che è intervenuta molto tardi, a dispetto di un camion bianco pieno di spranghe arrivato fino alla piazza stessa senza problemi. Il governo ovviamente ha raccontato i fatti come se questi squadristi fossero innocenti, distorcendo la realtà con la complicità di alcuni media; la risposta dei collettivi universitari è stata una conseguenza e non il fatto scatenante. Per approfondire cliccate qui.