domenica 26 ottobre 2008

GELMINI VATTENE!!!!

Questo blog aderisce e sostiene la lotta degli studenti, dalle elementari alle università, contro i tagli e l'attacco del diritto allo studio da parte del Ministro della Pubblica "Distruzione" Gelmini, che ha il compito di tagliare per privatizzare questo settore. A questa gente interessa solo che il popolo bue si formi vedendo le televisioni private per dementi, che il presidente piduista ha sapientemente costruito per distruggere il cervello di noi tutti. Ma c'è ancora chi a tutto questo si oppone: studenti, lavoratori, precari, che grazie a forme di lotta inedite e intelligenti stanno facendo impazzire il Governicchio e la stampa dei loro servi. Forza ragazzi, attenti alle provocazioni (le affermazioni di Cossiga insegnino), continuate così fino al ritiro di questi scellerati provvedimenti.

martedì 14 ottobre 2008

Il PD ovvero la vergogna italiana infinita

Apprendiamo dal sito della Rinscita della Sinistra, chel ’ex assessore alla cultura nelle giunte di centrosinistra - di Rutelli e Veltroni - Gianni Borgna, del PD, parteciperà assieme alla ministra giovane Giorgia Meloni e a Isabella Rauti, figlia di Pino (vecchio militante di Ordine Nuovo, organizzazione fascista che rivendicò numerosi attentati nella strategia della tensione, rinviato a giudizio per la strage fascista di Piazza della Loggia nel 1974; per saperne di più cliccate qui), ad un convegno sulla bellezza e sullo spirito dell'archiettura fascista, pardon razionalista, tra evocazioni dell'Opera Balilla ed altre infamie del genere. Quando si parla del PD ormai le cose non dovrebbero più stupirci: si sa chi sono e cosa rappresentino (banche e capitalisti), ma il disgusto di vederli accanto a vecchi e nuovi arnesi del fascismo italico "de noiantri" fa fare a questa sensazione di schifo un passo avanti, il rischio è proprio quello di rimettere. Militanti ex-comunisti, ex-sinistri, ex di tutto, svegliatevi, che il sonno della ragione genera mostri!!!!

venerdì 10 ottobre 2008

Ancora Marx.....

Nello sviluppo delle forze produttive si presenta uno stadio nel quale vengono fatte sorgere forze produttive e mezzi di relazione che nelle situazioni esistenti fanno solo del male, che non sono più forze produttive ma forze distruttive (macchine e denaro) e, in connessione con tutto ciò, viene fatta sorgere una classe che deve sopportare tutti i pesi della società, forzata al più deciso antagonismo contro le altre classi; una classe che forma la maggioranza di tutti i membri della società e dalla quale prende le mosse la coscienza della necessità di una rivoluzione che vada al fondo, la coscienza comunista, la quale naturalmente si può formare anche fra le altre classi, in virtù della considerazione della posizione di questa classe. (da "L'Ideologia Tedesca")

mercoledì 8 ottobre 2008

Karl Marx scriveva...

Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè, la classe che è la potenza materiale dominante è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l’espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio. Gli individui che compongono la classe dominante posseggono fra l’altro anche la coscienza, e quindi pensano; in quanto dominano come classe e determinano l’intero ambito di un’epoca storica, è evidente che essi lo fanno in tutta la loro estensione, e quindi fra l’altro dominano anche come pensanti, come produttori di idee che regolano la produzione e la distribuzione delle idee del loro tempo; è dunque evidente che le loro idee sono le idee dominanti dell’epoca. ( da K. Marx, "l'ideologia tedesca")

lunedì 6 ottobre 2008

Crisi delle banche e saggio di profitto

Mentre in tutto il mondo si avvertono gli scricchiolii del sistema finanziario internazionale, del fallimento delle banche, dovuto all'impossibilità di reggere un sistema fondato su una quantità di prodotti finanziari basati sui debiti e ad alto rischio, una vera e propria truffa dove i banchieri aiutati dallo Stato metteranno le mani nei portafogli di tutti (per loro lo Stato deve intervenire, per chi perde il lavoro, per chi è disoccupato, pensionato o precario si sa, esistono sempre delle buone scuse per non elargire un euro - ma questa è uno degli aspetti di questa storia su cui bisogna riflettere) a me veniva in mente una legge scoperta da Marx nel libro terzo del Capitale, che potrebbe rendere questa crisi più gravi delle precedenti, ovvero la legge di caduta tendenziale del saggio di profitto, per cui un maggiore investimento in macchinari a scapito del lavoro, considerato che la genesi del valore è nella quantità di tempo impiegato per la produzione di una merce, determina dei profitti decrescenti in rapporto all'investimento stesso. Se si analizzasse approfonditamente la faccenda, con le brillanti considerazioni sulla disoccupazione tecnologica, la finanziariazzione dell'economia (in realtà connessa alla ricerca di posti dove produrre con un costo del lavoro ridotto - come le economie emergenti in Asia), cioè il tentativo di far denaro col denaro (insomma una forma di rendita parassitaria, incapace di generare ricchezza ma solo di divorarla), la generale sovrapproduzione di merci, per cui la capacità produttiva resta più alta della possibilità di venderle (si blocca insomma la rotazione del capitale, cioè la ritrasformazione completa dell'elemento merce in denaro, ovvero la fase M - D, per riprendere la produzione), capiremmo che cio troveremmo di fronte ad una crisi epocale, che ci imporrebbe una sola scelta: una vera e propria lotta per cambiare lo stato di cose, per superare l'economia di mercato, per buttare a mare i pescecani, borghesi e banchieri, che affamano i popoli, prima che risolvano la faccenda come hanno già fatto in passato: cioè scatenando una devastante guerra mondiale che sarebbe molto peggiore delle precedenti.