lunedì 6 ottobre 2008

Crisi delle banche e saggio di profitto

Mentre in tutto il mondo si avvertono gli scricchiolii del sistema finanziario internazionale, del fallimento delle banche, dovuto all'impossibilità di reggere un sistema fondato su una quantità di prodotti finanziari basati sui debiti e ad alto rischio, una vera e propria truffa dove i banchieri aiutati dallo Stato metteranno le mani nei portafogli di tutti (per loro lo Stato deve intervenire, per chi perde il lavoro, per chi è disoccupato, pensionato o precario si sa, esistono sempre delle buone scuse per non elargire un euro - ma questa è uno degli aspetti di questa storia su cui bisogna riflettere) a me veniva in mente una legge scoperta da Marx nel libro terzo del Capitale, che potrebbe rendere questa crisi più gravi delle precedenti, ovvero la legge di caduta tendenziale del saggio di profitto, per cui un maggiore investimento in macchinari a scapito del lavoro, considerato che la genesi del valore è nella quantità di tempo impiegato per la produzione di una merce, determina dei profitti decrescenti in rapporto all'investimento stesso. Se si analizzasse approfonditamente la faccenda, con le brillanti considerazioni sulla disoccupazione tecnologica, la finanziariazzione dell'economia (in realtà connessa alla ricerca di posti dove produrre con un costo del lavoro ridotto - come le economie emergenti in Asia), cioè il tentativo di far denaro col denaro (insomma una forma di rendita parassitaria, incapace di generare ricchezza ma solo di divorarla), la generale sovrapproduzione di merci, per cui la capacità produttiva resta più alta della possibilità di venderle (si blocca insomma la rotazione del capitale, cioè la ritrasformazione completa dell'elemento merce in denaro, ovvero la fase M - D, per riprendere la produzione), capiremmo che cio troveremmo di fronte ad una crisi epocale, che ci imporrebbe una sola scelta: una vera e propria lotta per cambiare lo stato di cose, per superare l'economia di mercato, per buttare a mare i pescecani, borghesi e banchieri, che affamano i popoli, prima che risolvano la faccenda come hanno già fatto in passato: cioè scatenando una devastante guerra mondiale che sarebbe molto peggiore delle precedenti.

Nessun commento: