sabato 6 dicembre 2008

Alla memoria degli operai della ThyssenKrupp, ammazzati e sacrificati per il profitto della loro azienda

Da acuto osservatore della condizione operaia, analista fine delle contraddizioni del sistema, Karl Marx scrisse questo pezzo di rara umanità e intelligenza nel libro terzo del Capitale:
"Il modo di produzione capitalistico, come da un lato permette lo sviluppo delle forze produttive del lavoro sociale, dall'altro spinge all'economia dell'utilizzazione del capitale costante (cioè mezzi di lavoro e materie prime).
Tuttavia non solo esso rende reciprocamente estranei e indifferenti da un lato l'operaio, che rappresenta il vivo lavoro, dall'altro l'utilizzazione economica ovvero razionale delle condizioni di lavoro. Per giunta, in conformità alla sua natura piena di contraddizioni, esso arriva a comprendere tra i mezzi per risparmiare capitale costante e quindi accrescere il saggio del profitto lo sperpero della vita e della salute dell'operaio e il peggioramento proprio delle sue condizioni di esistenza. Dato che l'operaio dedica la maggior parte della propria esistenza al processo produttivo, le condizioni di quest'ultimo rappresentano per lo più le condizioni del processo attivo della sua esistenza, le sue proprie condizioni di vita; risaparmiare nel campo di queste condizioni di vita è un metodo per aumentare il saggio del profitto, esattamente come [...] l'eccesso di lavoro, la trasformazione dell'operaio in animale da lavoro, è un metodo per accelerare l' autovalorizzazione del capitale, la produzione del plusvalore. Tale economia arriva sino al punto di sovraffollare gli operai in ambienti angusti, malsani, il che con parole capitalistiche viene chiamato economia di costruzione; ad ammassare macchine pericolose negli stessi locali, senza opportuni mezzi di protezione contro tale pericolo; a dimenticare misure precauzionali nei processi di produzione che in genere siano dannosi alla salute o comportino rischi, come nelle miniere ecc. Per non parlare poi della mancanza di qualunque provvidenza destinata a rendere più umano il processo produttivo, a renderlo gradevole o almeno sopportabile. Questo da un punto di vista capitalistico sarebbe uno sperpero inutile e sciocco".
K. Marx, "Il Capitale", vol. III, Sez. I, "La conversione del plusvalore in profitto".
Dedicato alla memoria degli operai della ThyssenKrupp e ai morti sul lavoro!!!!

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