Come annunciato, e, visto che quando il governo israeliano afferma di voler colpire puntualmente lo fa, l'aviazione israeliana ha scatenato i suoi caccia bombardieri contro le infrastrutture e la popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza. Mentre scriviamo tra i palestinesi si contano quasi trecento morti, con una seria minaccia di invasione via terra che sicuramente aumenterebbe di molto il numero delle vittime. E' del tutto evidente la falsificazione delle ragioni e del potenziale delle parti in conflitto: la stampa, per lo più asservita agli interessi sionisti e americani, fa passare questo massacro come lo scontro tra due eserciti di due stati, sebbene, Hamas, pur gestendo politicamente Gaza, sia poco più di un gruppo di guerriglieri,e uno stato palestinese ancora non esista. Mentre i palestinesi con dei razzi (nulla a che vedere con il potenziale missilistico in dotazione all'esercito israeliano, ovviamente) tentano di infastidire la perenne occupazione dei propri territori da parte di sempre nuovi coloni, mentre Israele si permette il lusso nell'impunità più sfacciata di fermare ed espellere gli inviati dell'ONU (mi riferisco a Richar Falk, inviato dell'ONU per i diritti umani), nessuno sente il dovere di richiamare questo stato al rispetto delle risoluzioni dell' ONU stessa, che nulla può verso Israele. Mentre Gaza brucia e muore, l'Occidente tace. Prima che qualcuno fermi i carnefici dobbiamo attendere un'altro massacro tipo Sabra e Shatila?
domenica 28 dicembre 2008
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