domenica 4 gennaio 2009

Il PD, Israele e la Palestina: come non prendere una posizione, o meglio, essere a favore di Israele

"Gaza: cessare il fuoco, trattare per la pace". Se questo si leggerà in un manifesto del Pd che sarà affisso nelle prossime ore nelle principali città italiane, avremo ancora una volta un saggio di ipocrisia: nel manifesto, vero sforzo di equilibrismo che non dice nulla e di fatto va a favore dei massacratori occupanti israeliani, si invita a trattare. Ma per fare questo, cari piddini, lo stato di Israele dovrebbe smetterla di bombardare civili e di uccidere impunemente: ma scrivere queste parole di verità sarebbe stato impossibile a chi, sempre più vicino ai sionisti ma con qualcuno che nella base magari sta dalla parte dei palestinesi, deve per forza giocare su equilibrismi da politicanti incomprensibili ai più, sempre alla ricerca di un linguaggio il più neutrale e disimpegnato possibile, buono per qualsiasi evento e qualsiasi occasione. Ma non denunciare i crimini dello stato di Israele significa in questo momento stare dalla parte degli occupanti: cari piddini in politica qualche volta una scelta di campo bisogna pur farla. Non si può essere a favore della Magistratura ma anche contro, a favore di palestinesi ma anche contro le forze occupanti, oppure per salvare la Costituzione ma anche cambiarla, della pace ma anche della guerra (a voi piace il termine "missione umanitaria", è più soft e salva la coscienza delle anime belle e buoniste). E via continuando, sempre con questo tono che ti fa venire la voglia di cambiare canale appena vedi Walter l' "Americano a Roma".
Di queste furbate abbiamo le scatole piene: una volta, un briciolo di dignità lo avrete o meno? Con questa logica, piddini, non fate altro che prendere per il sedere la vostra base, che spero abbia un sussulto di intelligenza e vi dia una bella lezione (in Abruzzo già è successo ma non basta) non votandovi più e cestinando la vostra inutile e dannosa tessera.

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